“Le parole dell’umanità” nasce da un’idea dell’artista Benedetto Norcia che ha trovato nel Club Athena – Centro diurno OSC di Chiasso un partner interessato a coadiuvarne lo sviluppo.
L’idea ha dato vita alla creazione di una ventina di targhe in mosaico di circa 60×60 cm che riportano parole o frasi in italiano e in diverse lingue straniere, ispirate a pensieri di condivisione e consapevolezza, e installate in modo permanente nella città di Chiasso, affisse ai muri di luoghi di passaggio.
Le opere sono realizzate in un atelier del Centro diurno coinvolgendo le persone che frequentano la nostra struttura, così come quelle di altri enti presenti sul territorio che hanno aderito: Progetto Macondo (Fondazione Il Gabbiano) , Soccorso Operaio Svizzero (SOS Ticino) e Ingrado – Servizio di prossimità .
Lo scopo per i partecipanti è quello di essere coinvolti di un progetto collettivo che favorisca la partecipazione attiva delle persone in quanto cittadine e cittadini al benessere comune, superando le barriere e i pregiudizi che rischiano di mantenerle ai margini.
Il progetto è un’occasione per le strutture sociali di Chiasso di farsi conoscere e avere uno scambio con la popolazione e ha l’auspicio di trasmettere un sentimento di comunità, un’occasione di riflessione, un’emozione nel passante che incontrerà le targhe sul proprio cammino. In una città di frontiera e di passaggio, dove le persone sono come tessere di un mosaico che unite si arricchiscono di significato, speriamo di infondere senso di appartenenza.
Giovedì 2 maggio 2024 l’inaugurazione del progetto è stata ospitata da ChiassoLetteraria attraverso un percorso: partendo da Via Bossi e lungo le strade di Chiasso, abbiamo fatto tappa ad alcune delle targhe con l’intervento di ospiti d’eccezione, come i poeti e premi svizzeri di letteratura Fabiano Alborghetti e Prisca Agustoni e il traduttore e attivista curdo Jamal Zandi.
Benedetto Norcia, artista, ideatore del progetto
Una delle cose che accomuna gli esseri umani è la scrittura.
Esistono una miriade di lingue, dialetti e alfabeti: caratteri semplici e complessi, ma tutti sono strumenti per la comunicazione. Ogni essere umano partecipa alla vita sociale attraverso la parola, con la quale manifesta se stesso.
Quello che accade col progetto “Le parole dell’umanità” è perlappunto la manifestazione/testimonianza di sé dei partecipanti che scelgono le parole da comunicare al mondo, e le offrono in italiano e in un’altra lingua.
Questo esercizio ci rende coscienti dell’esistenza dell’altro, del diverso, e che siamo parte di una comunità di popoli meravigliosi col dovere di sottendere alla vita.
Riflessioni su psicoterapia e arte del mosaico
Dr. Matteo Preve, medico Caposervizio e Dr. Ioannis Romanos, medico psichiatra aggiunto SPS OSC
L’arte del mosaico nata in Mesopotamia ed esportata nel mondo dell’antichità durante il periodo della dominazione ellenistica, si basa sull’assemblaggio di piccoli pezzi di diversi materiali per creare immagini complesse. Questo processo, meticoloso e riflessivo, si è dimostrato particolarmente benefico per gli utenti del Centro diurno di Chiasso, offrendo loro non solo un senso di calma e concentrazione, ma anche una metafora vivente per il processo di guarigione psichica.
L’arte del mosaico e la psicoterapia, nonostante appaiano a prima vista mondi distanti, condividono affascinanti parallelismi che vanno ben oltre la semplice metafora. Entrambe sono discipline che si occupano della ricostruzione e dell’armonizzazione di elementi frammentati, siano essi pezzi di ceramica o aspetti della psiche umana. Ogni tessera del mosaico rappresenta un passo, piccolo ma significativo, verso la realizzazione di un’immagine più ampia, proprio come ogni piccolo progresso nella terapia psichiatrica contribuisce al percorso complessivo di guarigione. Analogamente al mosaico, la psicoterapia lavora sulla persona nel suo complesso, cercando di comprendere e riassemblare le parti frammentate di un individuo – pensieri, emozioni, ricordi – per restaurare il funzionamento mentale. Questo processo di ricostruzione simbolizza la ricerca di completezza e benessere, sia che si tratti di creare un’opera d’arte sia di perseguire un percorso terapeutico.
Ursula Rampoldi, responsabile delle attività del Centro diurno OSC di Chiasso
Il Club Athena e tutte le realtà coinvolte hanno accolto con favore e consapevolezza l’idea di Benedetto Norcia, artista poliedrico che ha vissuto molti anni a Chiasso, di realizzare queste targhe in mosaico per portare nel grigiore cittadino un po’ di colore, ma anche per darci la possibilità di soffermarci e di riflettere grazie a qualche parola o pensiero, poetica e solo apparentemente, a causa della loro universalità, scontate nell’ «epoca di smarrimento in cui il pensiero è in crisi» che ha portato ChiassoLetteraria alla scelta del tema Pensieri Selvaggi.
I pensieri sono l’espressione di persone che attraversano, o hanno attraversato con fatica le difficoltà della vita, e proprio questo rischia di renderle invisibili. Invisibili come le tante anime che attraversano questa città di frontiera, che invece a noi fa immaginare che possa essere luogo d’incontro e mescolanza tra i popoli.
Per fare, ed essere, comunità.
Sotto la guida esperta e sapiente di Benedetto abbiamo quindi creato delle opere con l’intento di lasciare il segno, per non portare semplicemente la nostra voce nelle vie e nelle piazze, ma per dire al mondo, con spirito di condivisione e di rispetto, che tutte e tutti possiamo farlo.
Si ringraziano per il sostegno il Comune di Chiasso, la Fondazione P. e A. Valsangiacomo e Gaffuri Piastrelle SA.